Stamattina abbiamo dato l’ultimo saluto terreno al nostro Gianka.
Nell’omelia il sacerdote che ha celebrato la messa ha più volte associato la vita, alla corsa con chiaro riferimento anche alla passione di Gianka.
La vita come la corsa ha un traguardo.
Gianka ha idealmente tagliato il traguardo della vita, ma non dimentichiamoci che Lui, finito di correre spesso continuava a gareggiare sulle pedane dei lanci.
E allora ecco, dobbiamo immaginare che dopo due, tre giri dentro la gabbia del martello, che potrebbe rappresentare la limitatezza della vita terrena, Gianka ha sprigionato tutta la sua energia e ha lasciato andare il martello, che rappresenta il suo spirito, verso il cielo, verso l’infinito.
L’energia sprigionata ricadrà su tutti noi. L’ENERGIA SI TRASFORMA non muore mai.