Federico Guglielmi dal titolo italiano cadetti di Cles nel 2017 ad oggi ha dimostrato di essere uno dei velocisti di punta del nostro paese, correndo i 100 in 10″54 lo scorso anno a Roma e i 200 in 21″11 a Baku, dove ha vinto un fantastico oro. Ecco le parole di Federico ai nostri taccuini, relative a questa stagione e alle emozioni vissute a Baku.
– Ciao Federico, l’ ultima volta che ci siamo sentiti era nel 2017 dopo il titolo italiano Cadetti a Cles, il primo successo nazionale della tua carriera: a distanza di due anni ti senti soddisfatto del percorso che stai facendo?
– Vincere il mio primo titolo italiano cadetti a Cles era stata una grande soddisfazione ed emozione personale, che mi aveva subito lanciato verso nuovi obiettivi per la quale sto ancora lavorando duramente giorno dopo giorno. Da quel momento in poi si sono susseguiti successi, ma anche difficoltà, alla quale, grazie all’appoggio del mio allenatore e della mia famiglia, sono riuscito sempre a superare raggiungendo poi i diversi risultati ottenuti; è per questo che posso quindi dire di ritenermi soddisfatto per la crescita personale e professionale fatta fino ad ora.
– La stagione è partita in maniera scintillante col record italiano indoor portato a 6″78, poi qualche problema fisico ed un rientro graduale con il boom tra Agropoli e successivamente Baku: quanto è stato difficile tornare ai livelli che realmente ti competono?
– Incominciare la stagione con un record italiano indoor è stato importante per me sia a livello mentale che motivazionale; al quale ha purtroppo seguito una serie di problemi fisici che mi hanno impedito di lavorare in modo continuativo e proficuo durante tutta la prima parte della stagione. Da li la scelta fatta con il mio allenatore e il mio fisioterapista, di dosare bene energie e competizioni per preparare al meglio Agropoli che mi avrebbe poi garantito il pass per Baku. Fortunatamente così è stato, siamo riusciti a preparare al meglio la stagione, dagli allenamenti giornalieri alle competizioni che ci separavano dagli appuntamenti importanti.
La medaglia d’oro di Baku è stata indubbiamente il risultato più bello al quale potessi aspirare, sperando possa essere per me un nuovo punto di partenza.
– in questa stagione, probabilmente a causa dei problemi fisici, ti sei espresso meglio nei 200 piuttosto che nei 100: come mai questa differenza? Secondo te a cosa è dovuta?
– Quest’anno per colpa dei problemi fisici ci siamo focalizzati di più nei 200 in quanto ci permettevano di realizzare una corsa più morbida e quindi di riscontrare meno problemi muscolari. Questa è stata solo una decisione dovuta all’ infortunio di febbraio.
– Ad Agropoli il nuovo PB nei 200 portato a 21″44 ed il terzo titolo italiano della tua carriera, il primo su questa distanza, poi la grandissima prestazione di Baku, primo successo internazionale individuale per te: vuoi raccontarci un po’ le emozioni di quella settimana per te magica vissuta in Azerbaijan?
– Il sogno di ogni atleta fin da bambino è quello di poter rappresentare in italia e all’estero il proprio Paese. Sapevo che per potermi presentare a Baku avrei dovuto superare in un primo momento l’ostacolo dei 200 italiani. Agropoli è stata per me il pass per poter essere selezionato come rappresentante alle olimpiadi giovanili 2019, che mi ha permesso di misurarmi in un palcoscenico internazionale con tutte le emozioni, tensioni e aspettative che ne conseguono.
E’ stata quindi per me una settimana indescrivibile da tutti i punti di vista, lasciandomi una consapevolezza maggiore di come sia possibile superare i propri limiti in vista del raggiungimento di obiettivi futuri.
– A chi dedichi il meraviglioso oro di Baku? Come sei stato accolto a Marcon, in Biotekna, appena tornato?
– Le dediche sembrano essere sempre banali, ma in realtà riflettono il supporto delle persone che ti accompagnano quotidianamente. É per questo che mi sento di ringraziare il mio allenatore Andrea per il continuo incoraggiamento e la continua dedizione che dimostra nella mia crescita come persona e come atleta. La mia famiglia non può mai essere dimenticata per il continuo supporto dimostrato. La società e in particolare Dario Boschiero e Massimiliano Bedendi che con Biotekna seguono la mia preparazione psicofisica.
– 21″11 il tempo in finale a Baku, un crono che di fatto ti mette di fianco a gente come Filippo Tortu e Andrew Howe nelle graduatorie all-time tra gli allievi: cosa significa tutto questo per te?
– Essere accostato a certi nomi è sicuramente una conferma che la direzione intrapresa fino ad ora è quella corretta; anche se personalmente penso che per arrivare ai livelli citati ci sia ancora molto lavoro da svolgere con costanza e determinazione.
– Hai altri obiettivi per questa stagione? In cosa speri di migliorare nel futuro, per una continua crescita?
– Non nascondo che vorrei concludere la stagione provando almeno una volta la distanza dei 100 m, ponendomela come obiettivo personale in vista della prossima stagione, nella quale vorrei preparare le due distanze (100 e 200 m) in parallelo.
Grazie mille per la disponibilità e complimenti per i risultati Federico!!
A cura di Daniele Morbio
Si ringrazia Atl-eticamente e Decabild per le foto.