Giochi del Mediterraneo per Andrea Federici e Pietro Pivotto con la maglia azzurra della Nazionale: per il quattrocentista era la prima chiamata.
Il bottino è certamente importante, con Andrea Federici che ha vinto l’oro con la 4×100 insieme a Melluzzo, Pettorossi e Rigali con il crono di 38″95. Lo stesso velocista si è cimentato poi nei suoi 200 tra sabato e domenica: la batteria l’ha chiusa in 21″05 con il secondo tempo nella propria batteria, poi in finale un onorevole settimo posto con un crono da 21″25. Non è arrivato un record personale, ma una finale internazionale è comunque importante, senza dimenticare l’oro con la staffetta. Pietro Pivotto – invece – ha corso la 4×400 con Leonardi, Bianciardi e Raimondi: 3’04″55 per il quartetto azzurro, con il nostro Pietro davvero autore di un’ottima prima frazione. Dopo un’iniziale squalifica il ricorso azzurro ha sortito gli effetti sperati restituendo una bellissima medaglia a Pietro ed ai 3 compagni di staffetta.
Altri risultati in giro per l’Italia per i portacolori della Biotekna: a San Biagio di Callalta 54″36 per Nicolas Bellin nei 400, 1’59″18 di Alessandro Franceschini negli 800, 2’16″90 di Sharon Giammetta nel doppio giro di pista e 33.28 nel disco per Mirela Cebanu, con personal best migliorato notevolmente. A Sacile 14.73 nel peso per Emanuele Cavaliere, a Modena gran bel 10″94 di Leonardo Rossi nei 100, a Donnas 11″56 nei 100 per Edoardo Calderaro, 22″11 per Jean Marie Robbin nei 200.
Federici e Pivotto a medaglia con la staffetta: la gioia e la dedica speciale al Presidente Boschiero
Due medaglie da protagonisti con la 4×100 e la 4×400, questo il bottino di Andrea Federici e Pietro Pivotto ai Giochi del Mediterraneo svolti in Algeria. Dai due atleti Biotekna tanta soddisfazione ed una dedica speciale al Presidente Guerrino Boschiero, che da poche ore ha perso la moglie. Ecco le loro parole.
FEDERICI: “La staffetta è stata una bellissima gara molto combattuta, è stata un’emozione molto forte. Sono convinto di aver corso un’ottima prima frazione, abbiamo fatto dei bei cambi, per essere il mio esordio da titolare in Nazionale è iniziato alla grande. Sono veramente soddisfatto di come ho corso, di aver corso con la staffetta e di aver vinto. Per quanto riguarda i 200 sono contento della batteria, sono arrivato secondo ed ho guadagnato una delle corsie centrali per la finale anche se il tempo non era esaltante, non ero stanchissimo. In finale avrei dovuto correre molto forte e fare il personale per prendere la medaglia, ci ho provato, sono partito molto forte poi un po’ la stanchezza di tutte le gare degli ultimi giorni tra italiani, qua in Algeria ed il viaggio si è fatta sentire. Sono passato forte all’uscita di curva, poi mi sono contratto parecchio ed è uscito un tempo orribile e sono arrivato settimo. Sono comunque molto soddisfatto di come ho gestito le cose, un po’ amareggiato per il tempo che non è uscito che sapevo di poter fare. Mi sono comunque qualificato per la finale, sono arrivato secondo in batteria con un tempo discreto, questo è un buon compromesso. Questa è stata una bella nazionale, spero di farne altre, la medaglia la dedico al Presidente. Mi dispiace molto per la perdita della moglie, spero non rimanga troppo giù, noi della Biotekna ci siamo come tutta la società e spero queste medaglie gli risollevino almeno in parte la giornata.”
PIVOTTO: “Un po’ rimpiango di non aver corso i 400 da individuale ma è giusto così, non ho niente da dire su questo, ho potuto mettere tutte le energie sulla staffetta, ho fatto un’ottima frazione e correre in uno stadio con 10 o 20 mila persone è stato incredibile. Sicuramente è stata una medaglia sudata sul campo e fuori perché c’è stata la squalifica perché Raimondi si è buttato sul traguardo, ci sono state incomprensioni con i giudici perché dicevano che aveva lasciato il testimone quando in realtà non era così. Abbiamo fatto ricorso, lo abbiamo giustamente vinto ed è arrivata la medaglia. Credo sia stata una montagna russa, eravamo felicissimi del risultato poi con la squalifica eravamo con il morale a terra, non sapevamo come muoverci. Quando è arrivata la conferma del ricorso vinto ci siamo dati alla pazza gioia scavalcando cancelli per arrivare alla premiazione. La notizia di Eugene era nell’aria, finché non ho visto la conferma non sapevo quanto aspettarmela e quando è arrivata mi ha dato una carica incredibile nonostante la stanchezza della trasferta. Ora ho qualche giorno per sistemarmi e poi ripartire, non vedo l’ora di andare in Oregon, a Eugene, nel tempio dell’atletica mondiale, è un’esperienza ancor più grande di questa vissuta in Algeria. Dedico anche io come Andrea la medaglia al Presidente Boschiero che sta vivendo questo bruttissimo momento, gli siamo vicini e speriamo di avergli regalato una gioia in queste giornate difficili.”
Si ringrazia Daniele Morbio per l’articolo.