Diversi gli atleti Biotekna impegnati nelle due competizioni, di seguito due testimonianze. La prima di Alberto Furlan giunto 6° assoluto al traguardo nella maratona, La seconda di Alice Tuninato alla sua prima gara ufficiale impegnata nella mezza maratona.
ALBERTO: Anche se amanti del fuoristrada non dimentichiamo le nostre origini, i nostri primi passi li abbiamo mossi sull’asfalto e di tanto in tanto ci piace rimetterci in gioco in qualcosa di meno “WILD” e… l’ “Eroica 15-18” rappresentava un’occasione ghiotta per diversi motivi: evento unico, organizzata da amici, praticamente in casa, percorso anomalo misto collinare con 600 metri di dislivello.I diversi impegni posti in calendario non hanno permesso di preparare in modo ordinato e certosino questa gara, consapevole di avere i km sulle gambe, ma con quale ritmi? Con una buona dose di incoscienza mi son detto, parto col ritmo che le gambe mi concedono e cerco di mantenere il più possibile, e se salto pazienza…E cosi allo start partenza a testa bassa e in pochi minuti abbiamo creato un gruppetto di testa di circa 20 atleti tra cui qualche amico, quindi tutto molto bene.
Parte iniziale velocissima e subito dopo un paio di chilometri le prime salite dove uno ad uno iniziavamo a perdere compagni di viaggio. Verso il decimo chilometro, uscendo da Vittorio Veneto abbiamo abbandonato anche le strade comode e larghe e qui i due battistrada hanno salutato il gruppo. Rimasti in 5 ci siamo misurati sorpassandoci e rilanciando continui allunghi.Poca gente sul percorso (a questo siamo comunque abituati) ma ad allietare le fatiche il passaggio per i centri storici delle borgate di Revine Lago con le loro case in pietra con vista ora sul lago, ora sulle montagne. Al km 15 si torna sulla strada principale passando per i borghi di Soller e Mura fino ad entrare nel centro di Cison di Valmarino e passaggio alla mezza maratona a Valmareno da dove si poteva scorgere la vetta imbiancata del Col de Moi (montagne calpestate innumerevoli volte in gare ed allenamenti). Qui eravamo rimasti io ed il mio amico Ivan a contenderci il terzo posto visto che gli altri si erano attardati.Veloce passaggio in quel di Follina e finalmente si svolta di netto per riprendere la direzione del ritorno.Al km 26 ci imbattiamo nella “Salita degli Eroi”, la più lunga e impegnativa, circa 100 metri da percorrere in 1,5 km. Qui Ivan mi stacca! Una volta scollinato inizia un leggero saliscendi ma la fatica si fa sentire e le gambe non rispondono più come prima. Al km 35 perdo il quarto posto e nella parte finale dove la discesa era predominante vado in crisi di fame e stringendo i denti ma rallentando vistosamente mi accingo ad entrare a Vittorio Veneto. Qui tanta gente a fare il tifo, ho sentito il mio nome un sacco di volte ma non ho riconosciuto quasi nessuno, l’udito era ovattato e non mi sentivo molto stabile sulle gambe. A 100 metri dalla fine vengo superato da un altro atleta “guadagnando” la sesta piazza (bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno), ma ugualmente felice ho tagliato il traguardo per gettarmi sul banco del ristoro. Dopo essermi ristorato a dovere sono tornato, come si suol dire, tra i vivi! Anche perché terminata la gara inizia il terzo tempo, anche qui do sempre il meglio di me.Una gran bella giornata di sport e amicizia con un pensiero malinconico a quello che successe cento anni fa proprio su queste terre, dove si combatté la battaglia che concluse la Prima Guerra Mondiale.Un’ultima nota molto toccante, durante le premiazioni lo speaker puntando il dito sul logo della Biotekna ha ricordato il nostro Maurizio Stievano che negli anni scorsi aveva partecipato diverse volte alla maratonina anche come pacemaker. E mi piace pensare che quando lungo il percorso non vediamo nessuno correre davanti e dietro a noi, in realtà non siamo veramente soli perché Maurizio correrà sempre al nostro fianco.
ALICE: La mia prima corsa con il pettorale.E finalmente arriva il 18 Marzo, dopo due mesi di attesa, dopo aver fatto le corse per riuscire ad avere il certificato medico in tempo, tesserata per un soffio grazie alla prontezza, alla disponibilità e all’organizzazione dello staff BioTekna.Mi sveglio carica, faccio colazione, mi preparo e con Dario e Davide partiamo verso Vittorio Veneto.Arrivati a Vittorio, caffè con Marco e Alberto che mi hanno dato il benvenuto nel gruppo BioTekna, per poi prepararsi alla partenza della maratona. Li accompagno alla partenza, la piazza è piena di gente, di tutte le età, tutti pronti per correre assieme, l’atmosfera è pazzesca, la felicità e l’entusiasmo si percepiscono nell’aria. È arrivata l’ora di partire, saluto i ragazzi, lo speaker inizia il conto alla rovescia, i bersaglieri danno il via alla corsa ed ecco che partono tutti.Vado a prepararmi, non fa proprio caldissimo, così decido di disobbedire a Davide e tengo i pantaloni lunghi e iniziò a scaldarmi un po’. Sono le 9:40, tutti si avvicinano alla partenza, io mi ritrovo in mezzo alla gente, ci sono i Pacers con i palloncini, tutti i runners che saltellano e corricchiano sul posto, io sono più carica ed entusiasta di prima, non sto più nella pelle, non vedo l’ora di partire. Ed ecco che inizia il conto alla rovescia e…. si parte! Il fiume umano inizia a scorrere lungo il Viale della Vittoria, è partita anche la Mezza, l’emozione è forte, sento dentro un’energia incredibile. Mi sentivo benissimo, prendo il ritmo e affianco una coppia di ragazzi con il mio passo, arrivo tranquilla al primo ristoro al 5° km, un bicchiere di the al volo e via verso il prossimo. Ci sono un po’ di sali-scendi, alcuni più impegnativi, ma arrivo anche al 10° km senza problemi, bevo un attimo e proseguo. Tutto bene fino al 13° km quando, purtroppo, sul ciglio della strada la caviglia mi fa uno scherzo procurandomi una piccola distorsione. Inizio ad avvertire dolore, ma non voglio mollare, devo arrivare alla fine correndo! Arrivo al ristoro del 15° km, recupero un attimo e via verso il traguardo, il ritmo è diminuito, avverto la gamba pesante, ma conquistando un km per volta riesco ad arrivare al 21°, mancano gli ultimi metri, a testa alta fisso l’arrivo ed ecco che mi ritrovo a correre sopra al tappeto rosso. Sono al traguardo, quasi non me ne rendo conto, 01:45:26, ce l’ho fatta!
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