Trail

4KMM – ALPINE ENDURANCE TRAIL VALLE D’AOSTA – 16/01/2017

By Gennaio 16, 2017 Aprile 9th, 2019 7 Comments
Questo l’incitamento che ci ha accolti appena terminata l’ultima discesa.
Con un sorriso amaro, d’istinto ho risposto: “peccato!”
Il 4K è stato un viaggio così intenso, pieno di emozioni, gioie e anche dolori, ma avremmo volentieri continuato per altri 2, 3, 4… giorni!
Non un km uguale all’altro, mai noioso, perché il percorso è duro ma di una bellezza che ti appaga degli sforzi e poi abbiamo fatto incontri davvero speciali e non solo con altri atleti ma soprattutto con la gente del posto: i volontari ai ristori o i semplici turisti, che si facevano coinvolgere dalla manifestazione incitandoti e spronandoti, anche in luoghi che non ti saresti immaginato di incontrare anima viva.
Ricordiamo come fosse ora il piccolo Emanuele appena fuori da un sentiero vicino casa, con il suo quadernone in mano a chiederci l’autografo… abbiamo ricaricato altri 5 km di gamba con l’autostima!
E come dimenticare i volontari di un ristoro in alta quota, quando alle prime luci dell’alba mentre eravamo seduti a mangiare una zuppa calda, ci hanno raggiunti e ci hanno appoggiato le coperte sulle spalle e sulle ginocchia.
Spesso mi è stato chiesto come è possibile fare 350km, semplice, un km alla volta!
Ma è proprio così, bisogna ragionare per tappe, arrivare alla prossima base vita, al prossimo ristoro, alla fine della salita, raggiungere quel albero laggiù…un po’ come quando si affronta una maratona e ad ogni 5km troviamo un ristoro.
Io e Alberto abbiamo corso il 4k in coppia, pur avendo in comune solo il taglio di capelli!
Lui è molto più veloce di me, io forse sono più costante, lui è istintivo, io razionale. Il nostro punto di forza comune?  … ad entrambi piace la birra! E quindi via di Luppolo ai ristori! Forse la combinazione dei diversi è stata l’arma vincente. In gare così lunghe dove arrivano quei momenti in cui cominci a non sopportarti più come al nastro di partenza, forse proprio le nostre diverse routine e peculiarità ci hanno preservati dallo spingerci l’un l’altro giù da un burrone.
Ovviamente ho enfatizzato, ma è anche questo che costruisce una vittoria di coppia, non è bastata solo la capacità di correre, ma è servita anche la capacità di supportarci/sopportarci e spronarci a vicenda.
Perché abbiamo deciso di affrontare questo viaggio assieme? Beh, avanzavo un piacere da Alberto. L’anno precedente, durante una gara di Ultra Skyrace ci siamo ritrovati a correre assieme e causa condizioni meteo avverse ci siamo dovuti ritirare… per colpa sua! E così, tornando a casa Alberto mi disse: avanzi un favore!
Ed è quello che facciamo noi tutti ogni volta che usciamo per allenarci o gareggiare… facciamo un favore a noi stessi.
Come la gran parte dei corridori si inizia questa disciplina in età adulta per svariati motivi: chi appende le scarpe da calcio al chiodo, chi smette altri sport ma non ne vuole sapere di poltrire, chi ha bisogno di tenere sotto controllo il peso o chi glielo consiglia il medico.
Comunque sia l’iter è quasi sempre lo stesso… ci si avvicina presto alle corsette della domenica, dapprima quelle sotto casa, poi giusto per rompere la monotonia (non siamo professionisti) si cerca di fare esperienze diverse, ed ecco le corse in collina, i Trail, le Skyrace, le ciaspolate, le gare su circuiti, le 100miglia, le Ultra Endurance…
Così dopo qualche tempo ti capita di uscire di casa per una corsetta o delle ripetute ed esclamare: “finalmente un po’ di sano, genuino ed anonimo asfalto piatto…”
Per noi ovviamente è un onore essere entrati a far parte di questa grande famiglia e poter condividere questa nostra enorme passione!

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